[Traduzione] Cicerone - Orationes - In Catilinam - Liber I - 2

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  1. C h a o s '
     
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    [2] O tempora, o mores! Senatus haec intellegit. consul videt; hic tamen vivit. Vivit? immo vero etiam in senatum venit, fit publici consilii particeps, notat et designat oculis ad caedem unum quemque nostrum. Nos autem fortes viri satis facere rei publicae videmur, si istius furorem ac tela vitemus. Ad mortem te, Catilina, duci iussu consulis iam pridem oportebat, in te conferri pestem, quam tu in nos [omnes iam diu] machinaris.
    2 Questi i tempi! Questo il malcostume! Il Senato conosce l'affare, il console lo vede, ma lui è vivo. È vivo? Addirittura si presenta in Senato, prende parte alla seduta, indica e marchia con lo sguardo chi ha destinato alla morte. E noi, uomini di coraggio, crediamo di fare abbastanza per lo Stato se riusciamo a schivare i pugnali di un pazzo! A morte, Catilina, già da tempo dovevamo condannarti per ordine del console e ritorcerti addosso la rovina che da tempo prepari contro noi tutti!
    Che tempi! Oh costumi! Il senato è al corrente di tutto questo, al console non sfugge, tuttavia costui vive. Vive? Anzi si presenta persino in senato, partecipa alle sedute, punta con lo sguardo ciascuno di noi, per poi assassinarlo.E a noi, uomini forti, sembra di aver fato abbastanza per lo Stato se risciamo a sottrarci al furore ed ai pugnali di costui. A morte, Catilina, bisognava mandartici già da tempo per ordine del console; su di te bisognava far ricadere il male che da tempo stai tramando contro tutti noi.
     
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